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Introduzione
Le Prove INVALSI rappresentano un importante appuntamento scolastico per moltissimi studenti italiani.
Per molte famiglie, le Prove INVALSI restano un argomento poco conosciuto e suscita molte domande nei genitori. È davvero obbligatorio sostenerle? Servono per l’ammissione all’esame di Stato? Possono influenzare la pagella o il futuro scolastico degli studenti?
In questa guida aggiornata al 2025, cercheremo di rispondere in modo chiaro a tutte queste domande e a tante altre, offrendo ai genitori e agli studenti uno strumento completo per comprendere cosa sono le Prove INVALSI, quali classi e materie sono coinvolte, come funzionano, quanto sono importanti e come prepararsi in modo sereno.
Cosa sono le Prove INVALSI e qual è il loro scopo
Le Prove INVALSI sono test standardizzati che dal 2007 fanno parte del sistema di valutazione nazionale delle scuole italiane. Organizzate dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), queste prove non sono esami tradizionali, bensì strumenti di rilevazione delle competenze acquisite dagli studenti in alcune aree fondamentali, come l’italiano, la matematica e, per alcune classi, l’inglese.
L’obiettivo principale delle Prove INVALSI è monitorare la qualità e l’efficacia del sistema scolastico italiano, raccogliendo dati utili a comprendere non solo i risultati individuali degli studenti, ma anche le eventuali differenze territoriali, le criticità didattiche e le aree di miglioramento. I dati raccolti sono anonimi e aggregati, e servono a fornire al Ministero e alle scuole stesse una fotografia oggettiva della preparazione degli alunni.
Considerando questo infatti, è importante sottolineare che le Prove INVALSI non influenzano direttamente la promozione o la bocciatura, né il voto finale in pagella. Restano comunque obbligatorie per accedere agli esami di terza media e di maturità.Quali classi, materie e modalità di svolgimento delle Prove INVALSI 2025
Le classi interessate e il calendario
Nel 2025, come negli anni precedenti, le Prove INVALSI coinvolgeranno specifiche classi della scuola primaria e secondaria, secondo un calendario nazionale stabilito dall’INVALSI in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le classi interessate sono:
- Scuola primaria: classi II (seconda) e V (quinta)
- Scuola secondaria di primo grado: classe III (terza media)
- Scuola secondaria di secondo grado: classe II (seconda superiore) e classe V (quinta superiore)

Le materie testate e le modalità di svolgimento
Nel 2025, le Prove INVALSI continueranno a valutare le competenze degli studenti in tre ambiti fondamentali: italiano, matematica e inglese. Questi ambiti sono considerati essenziali per misurare le competenze di base e monitorare la capacità di comprensione, ragionamento logico-matematico e comunicazione in lingua straniera, requisiti fondamentali per la crescita scolastica e personale di ogni studente.
Prova di italiano: obiettivi e contenuti
La prova di italiano è strutturata per verificare principalmente la comprensione del testo, la capacità di analisi e riflessione linguistica, nonché la competenza lessicale. Gli studenti si troveranno davanti a testi di varia tipologia, dai racconti narrativi ai testi espositivi o argomentativi, seguiti da una serie di domande a risposta chiusa (scelta multipla) e aperta breve. Le domande non mirano semplicemente a testare la memoria o la conoscenza grammaticale, ma valutano piuttosto la capacità di interpretare e comprendere informazioni, fare inferenze e collegare concetti.
Prova di matematica: competenze e aree tematiche
La prova di matematica è progettata per valutare la padronanza numerica, la capacità di risolvere problemi, nonché la comprensione di geometria, statistica e algebra. Il focus è posto sull’applicazione pratica delle competenze matematiche più che sulla ripetizione meccanica di formule e regole. Gli studenti sono chiamati a risolvere quesiti di difficoltà crescente, che stimolano ragionamento logico, pensiero critico e capacità di problem solving.
Prova di inglese: obiettivi e livelli
La prova di inglese, introdotta nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado e nelle classi quinte della scuola secondaria di secondo grado, si basa sul Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Nel 2025, gli studenti saranno valutati sia sulla comprensione scritta (reading) che sulla comprensione orale (listening), con quesiti calibrati ai livelli A1-A2 per la scuola media e B1-B2 per la maturità.
I testi e gli audio proposti sono di carattere pratico e reale, includendo conversazioni quotidiane, annunci, email e brevi articoli. Le domande verificano la capacità di comprendere informazioni esplicite, individuare il senso generale, riconoscere intenzioni comunicative e dedurre significati da contesto. È importante sottolineare che la prova di inglese INVALSI non è un test di grammatica pura, ma valuta la competenza comunicativa complessiva.
Modalità di svolgimento
Le prove INVALSI vengono svolte secondo due modalità:
- Cartacee: riservate unicamente agli studenti delle scuole primarie (dunque in Seconda e Quinta elementare)
- CBT (Computer based): per gli studenti delle scuole medie e superiori.
Calendario 2025 delle prove INVALSI
Secondo le attuali indicazioni reperibili sul sito dell’INVALSI, il calendario 2025 seguirà una scansione simile a quella degli anni precedenti, con alcune variazioni per adattarsi alle festività regionali.
SCUOLA PRIMARIA
- II elementare: 7 maggio (Italiano) e 9 maggio (Matematica).
- V elementare: 6 maggio (Inglese), 7 maggio (Italiano) e 9 maggio (matematica).
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
- III media:
– Classi NON campione: dal 1 aprile al 30 aprile;
– Classi campione: 12-13-14 maggio.
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
- II superiore: solo su italiano e matematica
– Classi NON campione: dal 12 al 30 maggio;
– Classi campione: 12-13-14 maggio.
- V superiore: su italiano, matematica ed inglese;
– Classi NON campione: dal 3 al 31 marzo
– Classi campione: 10-11-12-13 marzo
Cosa si intende per classi campione?
Leggendo il calendario potrebbe sorgere spontanea la domanda: “Ma cosa si intendere per classi campione?”.
La risposta è molto semplice: le classi campione sono quelle che verranno utilizzate per confrontare i loro dati con altre classi sul suolo italiani, lo stesso INVALSI individua per ciascun livello scolare alcune classi rappresentative di tutte le realtà scolastiche italiane, i cui risultati fanno da standard di riferimento per l’indagine.
All’interno delle circolari pubblicate dalle singole scuole viene esplicitato quali classi sono state selezionate per fare da campione per la scuola.
Dove trovare le date effettive
Le date effettive delle prove INVALSI vengono indicate dai singoli istituti in delle circolari pubblicate sul sito delle diverse scuole, all’interno delle tempistiche indicate precedentemente.
Prepararsi alle Prove INVALSI 2025: consigli e risorse utili
Le Prove INVALSI 2025, nonostante la loro importanza a livello di monitoraggio nazionale e la presenza nel Curriculum dello Studente, non devono essere vissute come un esame stressante o una valutazione personale che incide direttamente sul futuro scolastico.
Tuttavia, prepararsi in modo sereno e mirato aiuta i ragazzi a sentirsi più sicuri, permettendo loro di affrontare le prove con tranquillità, senza ansie e con la giusta concentrazione.
È necessario studiare per le Prove INVALSI?
Una delle domande più comuni poste dai genitori riguarda la necessità di prepararsi specificamente per le Prove INVALSI. La risposta dipende dal grado scolastico e dalle abitudini didattiche della scuola frequentata. In generale, il programma delle Prove INVALSI è strettamente legato ai programmi scolastici ministeriali, quindi:
- Per gli alunni delle scuole primarie, la preparazione è di fatto inclusa nell’attività didattica quotidiana. Gli esercizi di comprensione del testo, calcolo e scrittura svolti in classe coprono già gran parte delle competenze richieste dalle prove.
- Nelle scuole secondarie, in particolare in terza media e quinta superiore, può essere utile integrare lo studio con alcuni esercizi specifici di familiarizzazione con il formato delle domande, poiché lo stile INVALSI (domande a scelta multipla, quesiti aperti brevi, ascolto in lingua inglese) è diverso dalle classiche verifiche scolastiche.
Strategie di preparazione consigliate
Per una preparazione efficace e senza stress, è consigliabile:
- Familiarizzare con la struttura delle prove Conoscere in anticipo come sono strutturate le Prove INVALSI è fondamentale per ridurre l’ansia e affrontare il test in modo sereno. Sul sito ufficiale dell’INVALSI Open nella sezione “Mettiamoci alla Prova”, sono disponibili esempi e simulazioni di tutte le prove, divise per classe e materia.
- Utilizza le risorse extra: sul sito INVALSI Open, nella sezione Percorsi e Strumenti INVALSI è possibile reperire webinar, video formativi ed altri esempi di prove e simulazioni.
- Allenare la comprensione del testo La prova di italiano non è un semplice test grammaticale, ma punta a valutare la comprensione profonda dei testi. Un buon esercizio quotidiano è leggere regolarmente, sia testi narrativi sia espositivi, cercando di rispondere a domande del tipo: Qual è l’idea principale? Quali informazioni sono implicite? Che cosa vuole comunicare l’autore? Questo tipo di allenamento migliora non solo la preparazione per INVALSI, ma anche le capacità di studio generale.
- Rinforzare la logica matematica Per la prova di matematica, è utile abituarsi a risolvere problemi, non solo a eseguire calcoli. Le Prove INVALSI verificano soprattutto la capacità di applicare le conoscenze a situazioni concrete, quindi è utile esercitarsi su problemi pratici, magari tratti dalla vita quotidiana.
- Curare la preparazione per la prova di inglese Nella scuola secondaria, la prova di inglese richiede un buon livello di comprensione orale e scritta. Guardare video in lingua originale, ascoltare podcast, leggere articoli e svolgere esercizi di listening e reading aiuta molto a prendere confidenza con il formato.
Evitare la “sovrapreparazione”
Un errore da evitare è trasformare la preparazione alle Prove INVALSI in un carico aggiuntivo eccessivo, rispetto al carico di compiti e studio già previsto normalmente. Le Prove INVALSI non richiedono uno studio extra intenso, ma piuttosto un allenamento graduale e costante, integrato nel normale percorso scolastico. È quindi fondamentale mantenere un clima sereno, senza pressioni eccessive, ricordando sempre che le Prove INVALSI sono uno strumento di monitoraggio, non un esame di promozione.

Domande Frequenti (FAQ)
Rispondiamo adesso ad alcune delle domande più frequenti sulle prove INVALSI:
Le Prove INVALSI sono obbligatorie o posso decidere di farle saltare a mio figlio?
Le Prove INVALSI sono obbligatorie in alcune classi chiave, ovvero:
Terza media (classe III scuola secondaria di primo grado): obbligatorie per essere ammessi all’esame di terza media.
Quinta superiore (classe V scuola secondaria di secondo grado): obbligatorie per essere ammessi all’Esame di Stato.
In queste classi, non è possibile rinunciare alle Prove INVALSI: la loro partecipazione è una condizione di ammissione. Per le altre classi coinvolte (seconda e quinta primaria, seconda superiore), la partecipazione è fortemente raccomandata, ma la mancata partecipazione non comporta sanzioni o esclusioni.
Le Prove INVALSI sono uguali in tutte le scuole italiane?
Sì, le Prove INVALSI sono uguali per tutte le scuole italiane, sia statali che paritarie. Questo garantisce una valutazione equa e standardizzata, permettendo di confrontare i livelli di competenza tra diverse aree geografiche, senza differenze nei contenuti o nella difficoltà dei test.
Le uniche variazioni possono riguardare le date di somministrazione, che sono scelte dalle singole scuole all’interno di una finestra stabilita dall’INVALSI.
Cosa succede se mio figlio sta male il giorno dell’esame?
Se tuo figlio non può partecipare alle Prove INVALSI a causa di una malattia o di un altro motivo valido e documentato (visita medica, ricovero, motivi familiari gravi), non c’è motivo di preoccuparsi. È infatti prevista la possibilità di recuperare la prova durante una sessione suppletiva, organizzata direttamente dalla scuola in un periodo successivo, stabilito dal calendario ufficiale INVALSI.
Le prove suppletive hanno lo stesso valore delle prove ordinarie e vengono somministrate con le stesse modalità, sia per le prove cartacee della scuola primaria sia per le prove CBT (computer-based) della scuola secondaria. Questo significa che tuo figlio potrà svolgere regolarmente le Prove INVALSI, rispettando il requisito di partecipazione previsto per l’ammissione all’esame di terza media o di maturità, senza alcuna penalizzazione.
Per accedere alla sessione suppletiva, è fondamentale:
Comunicare tempestivamente l’assenza alla scuola, spiegando il motivo.
Presentare una giustificazione valida, come un certificato medico o una dichiarazione scritta.
Gli studenti con DSA devono fare le Prove INVALSI?
Sì, gli studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) certificati partecipano alle Prove INVALSI 2025 esattamente come tutti i loro compagni. La loro partecipazione è prevista sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria, incluse le classi terza media e quinta superiore, dove la prova è obbligatoria per l’ammissione agli esami finali. Tuttavia, per garantire pari opportunità, questi studenti hanno diritto a strumenti compensativi e misure dispensative, in linea con il loro PDP (Piano Didattico Personalizzato).
Le Prove INVALSI influiscono sulla pagella?
Un altro aspetto che genera spesso confusione è la relazione tra Prove INVALSI e voti scolastici.
È importante chiarire che:
I risultati individuali delle Prove INVALSI non entrano direttamente nei voti in pagella.
I docenti non utilizzano i punteggi INVALSI per determinare i voti delle singole discipline.
Le Prove INVALSI servono principalmente a monitorare il sistema scolastico, non a valutare le performance personali di ogni singolo studente.
I risultati delle Prove INVALSI restano segreti o vengono comunicati ai genitori?
I risultati individuali delle Prove INVALSI vengono comunicati alle famiglie attraverso un report personalizzato, consegnato dalla scuola o reso disponibile su una piattaforma dedicata. Questo report:
Indica il livello raggiunto in ciascuna materia.
Fornisce un confronto con la media nazionale.
Spiega in modo chiaro i punti di forza e le eventuali aree di miglioramento.
Questa informazione è confidenziale e serve solo a genitori, studenti e insegnanti, non viene pubblicata o utilizzata in modo comparativo tra scuole o studenti.
Conclusione
In questa guida abbiamo visto che le Prove INVALSI non sono un esame punitivo, non determinano la promozione o la bocciatura, e servono principalmente a monitorare la qualità del sistema scolastico italiano.
Per gli studenti, però, rappresentano anche un’occasione di crescita, un modo per confrontarsi con prove diverse dalle classiche verifiche e per acquisire maggiore consapevolezza sulle proprie competenze. In particolare per chi frequenta la terza media e la quinta superiore, le Prove INVALSI sono un passaggio obbligato per accedere agli esami finali, ma non devono essere vissute come un ostacolo. Anzi, affrontarle con serenità e con il supporto di insegnanti e genitori può trasformarle in un’esperienza utile, capace di migliorare il metodo di studio e la gestione dello stress scolastico.
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